La Poesia di Rita Chiusa
è una voce narrante, errante dentro al cuore dell'Amato. L'Amato
è il protagonista. Le Parole accompagnano come uno strumento, un
mezzo, dentro ad un Mondo Altro, il Mondo dell'Altro, creato
attraverso la Relazione. I Richiami alla Musica, al Canto, al
Colore rappresentano una citazione di sé, finalizzata a
costruire un richiamo continuo alla Relazione, sottolineando,
innanzitutto, quella fra le varie forme espressive in Arte ed
ancora fra queste e i cinque sensi e gli elementi in Natura.
La struttura verbale dei suoi componimenti rompe gli argini
della sequenza di implicito correlato senso fra le parole,
ampliando il piano del loro contenuto attraverso la
“com-prensione” metaforica di spazi sensoriali differenti, dati
dalla percezione di un insieme, ottenuto attraverso l'utilizzo
della sinestesia. Tale processo apre allo stupore di un percorso
che conduce alla “visualizzazione” di ciò che sta bene oltre la
cornice dell’immaginario espresso. La sovrapposizione di mondi
sensibili, separati fra loro, pare rispondere in Rita Chiusa ad
un tentativo di ricomposizione in tensione del “kaos” apparente
all’ordine di un “kosmos” nuovo, che è quello proprio del suo
vedere poetico, che non astrae dal reale, né lo supera, ma
semmai lo trascende, evidenziando la capacità di scorgere un
tutto quanto più unitario.
Il poetare si allinea così alla “poiesis” in quanto atto
creativo, “il fare dal nulla”, in relazione ad una funzione
conoscitiva in senso ampio, non solo rispetto al proprio
sentire, ma anche in una dimensione esistenziale in sé, comune a
tutti, potenzialmente in grado di correlare in senso metafisico
ciò che i cinque sensi, sapientemente in dialogo, sono in grado
di fornire. |